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Immagine del redattoredaniela mercorelli

The Imperfects ... ovvero la perfezione non esiste


"Quando iniziano a sviluppare strani sintomi, tre soggetti di un complesso esperimento scientifico, chiedono aiuto al genetista Alex Sarkov"

Praticamente un invito a nozze.. E' stato sufficiente leggere le due righe di presentazione di questa nuova Serie TV per convincermi a guardarla.


Sulla diversità e l'imperfezione, ho una mia personalissima filosofia, consolidata nel corso degli anni per la quale sono convinta che la perfezione e la normalità, non esistono.. ovvero sono concetti convenzionali rappresentati da chi ci vuole tutti uguali, tutti rispondenti a degli standard definiti in virtù di un sistema di riferimento precostituito, scelto per noi da altri, non da noi stessi... a questa convenzionale normalizzazione, nel mio piccolo ho sempre cercato di oppormi.


Ecco perchè, scorrendo tra i titoli delle serie Tv in uscita, THE IMPERFECTS, su Netflix dall 8 Settembre, ha catturato la mia attenzione.. mi sono chiesta: "Come avranno rappresentato l'imperfezione gli autori, e in base a cosa sarebbero dovuti essere imperfetti i personaggi ?" Il mistero è stato presto svelato..

Gli imperfetti sono tre giovani Tilda, Abbi e Juan, ai quali 7 anni prima è stata diagnosticata una malattia genetica ( quindi la relazione è: se si è malati si è imperfetti !!) per la quale i loro genitori (dove ci sono ragazzi a detta di altri imperfetti, ci sono sempre genitori che purtroppo, si credono perfetti) hanno autorizzato la somministrazione di una terapia sperimentale genetica.. i cui effetti collaterali indesiderati ( dei quali i ragazzi non conoscono l'entità ) saranno tenuti sotto controllo con delle pillole, fornite loro da uno schizzato Dr. Alex Sarkov, artefice della terapia sperimentale genetica, e che i ragazzi dovranno prendere finchè la ricerca non sarà conclusa con la scoperta di una terapia efficace e non dannosa.

Ma questo non accade, per una serie di motivi che sono parte della trama della serie, e trascorsi 7 anni, il luminare della genetica, prende atto che la sperimentazione per una terapia genetica non dannosa è fallita e quindi niente più pillole..

In pochi giorni Tilda Abbi e Juan, sono costretti ad abbandonare quella che per loro è sempre stata la normalità - Abbi, studentessa di genetica istruita in casa, perfettina e responsabile, Juan è un autore di fumetti underground timido e frustrato e Tilda è la leader irriverente e ruvida di una band punk - e a fare i conti con il manifestarsi degli effetti collaterali per i quali, Abbi può diventare una sorta di succuba a causa dei suoi feromoni, Juan un Chupacabra che si nutre di sangue e Tilda una banshee, ipersensibile ai suoni e in grado di emettere grida lancinanti .

Dovranno scoprire in fretta e imparare a convivere con quella parte di loro che era stata tenuta nascosta fino ad ora dalle pillole, quella parte che, proprio perché sconosciuta e imprevedibile, è difficile da gestire e fa più paura .. tanto da convincersi loro stessi di essere dei Mostri... durante lo svolgersi della storia qualunque spettatore potrà giudicare, quando li troverà, se ci sono e chi siano davvero i mostri.

Una volta conosciuti gli effetti collaterali gli uni degli altri, i tre ragazzi inizieranno ad interrogarsi su chi siano veramente e sul loro futuro: l'essere mostro si contrappone molto spesso all'essere umano, in un dilemma che privilegia ora una condizione, ora l'altra, quando in realtà ogni giorno abbiamo conferma che tutti gli esseri umani possono essere mostri e ogni mostro può essere umano.. ognuno è diverso dall'altro.

Non è un caso che gli effetti collaterali manifestati dai tre giovani, non siano altro quello che loro in fondo stanno cercando di realizzare nello loro vite:

- Ami che vuole essere una ricercatrice affermata, farebbe qualunque cosa per diventarlo, anche sedurre ( ecco quindi liberarsi la succuba che è in lei)

- Juan, sogna di essere un fumettista fantasy horror, e il suo primo fumetto pubblicato ha le sembianze di un Chupacabra..

- Tilda, è una cantante punk, con un controllo ossessivo sulla sua band, che si sprigiona per mezzo di una banshee..

Tilda, Abbi e Juan, alle prese con la scoperta di questa parte di se stessi, non vogliono altro che tornare alla loro vita.. ognuno alla sua maniera, impareranno ad accettarsi per quello che sono diventati. In questo non facile percorso di conoscenza reciproca e di accettazione, i tre ragazzi saranno sostenuti ed affiancati dalla D.ssa Sydney Burke, collega e amica di Sarkov, un personaggio sorprendente , la cui doppiezza regala ad uno spettatore non troppo esigente un'apprezzabile suspense.

Io mi sono divertita...

Buona visone


PS: vi lascio come sempre alcuni link di approfondimento



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